Cappotto termico e risparmio energetico: a quanto ammonta davvero?

come funziona il cappotto termico e quanto si risparmia davvero

Nella contemporanea sensibilità ecologica che sta crescendo nel nostro Paese, l’efficienza energetica degli immobili e la loro riqualificazione hanno iniziato a ricoprire un posto di rilievo, in pieno accordo con le indicazioni europee che puntano alla neutralità climatica entro il 2050. Con un obiettivo intermedio di ridurre le emissioni del 55% nei prossimi anni, l’Europa prevede di decarbonizzare gli immobili attraverso il miglioramento energetico di 35 milioni di edifici entro il prossimo decennio.

In Italia, la riqualificazione degli immobili si orienta decisamente verso l’adozione di sistemi di cappotto termico, essendo questi ultimi uno dei più efficaci strumenti di risparmio energetico, innalzando il comfort domestico e permettendo un tangibile alleggerimento dei costi energetici. Molti si chiedono cosa sia realmente il cappotto termico, in che modo funziona e, soprattutto, quale economia può introdurre. Andiamo a scoprirlo.

Cos’è e come funziona il cappotto termico per il risparmio energetico

Il cappotto termico si identifica con un intervento di isolamento termico che avvolge l’edificio e lo protegge dagli agenti atmosferici, garantendo un notevole miglioramento delle performance energetiche dell’immobile e una riduzione dei costi di climatizzazione. La sua applicazione si riflette in un maggiore comfort abitativo e permette di elevarne la classe energetica, rafforzandone così il valore di mercato.

Ulteriore vantaggio del cappotto termico è la soluzione dei problemi relativi ai cosiddetti ponti termici, zone critiche che generano condensa e muffe. Questo sistema contribuisce anche all’isolamento acustico e le soluzioni moderne garantiscono efficacia per oltre un quarto di secolo, senza limitare l’estro dei progettisti nella scelta dei rivestimenti.

Cappotto termico esterno ed interno

Caratterizzato da una struttura multistrato che include pannelli isolanti, adesivi, ancore di fissaggio, intonaco di fondo e finiture, il cappotto termico esterno deve essere conforme alla normativa europea ETAG 004. Allo scopo di assicurarne la qualità, in Italia, CORTEXA cura il dialogo con le autorità europee e promuove il manuale per la corretta installazione di queste soluzioni, seguendo anche le norme UNI/TR 11715:2018 e UNI 11716:2018 per la certificazione dei materiali e delle competenze dei posatori.

Quando non è possibile intervenire sulle facciate esterne, si può optare per il cappotto termico interno. Questa soluzione consente una rapida installazione e può utilizzare vari materiali isolanti come polistirene, sughero, canapa o aerogel. Bisogna però considerare la riduzione dello spazio disponibile e prestare attenzione a eventuali lavori futuri sulle pareti trattate.

Sistemi a cappotto e Superbonus

Il dibattito sul cappotto termico è spesso intrecciato con le facilitazioni del Superbonus 110%, introdotte dal Decreto Rilancio e destinate a interventi di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Grazie alla Legge di Bilancio 2022, i termini di applicazione sono stati prorogati, prevedendo diverse scadenze e percentuali.

Perché un intervento di cappotto termico possa usufruire del Superbonus, deve garantire che copra più del 25% della superficie totale dell’edificio e che assicuri un miglioramento di due classi energetiche complessive. La realizzazione di un cappotto termico interno non permette di accedere al beneficio del 110%, poiché non soddisfa i criteri richiesti, ma può comunque godere delle detrazioni previste per ristrutturazioni ed efficienza energetica ordinaria.

Cappotto termico e risparmio energetico

Oltre alla riduzione dell’impatto ambientale grazie a minori emissioni di CO2, l’installazione di un sistema a cappotto garantisce un costante risparmio sui consumi. In inverno, il consumo di gas per il riscaldamento, che solitamente pesa per l’80% sulla bolletta, può essere ridotto del 40% se l’edificio è ben isolato. Durante i periodi caldi, si può arrivare a dimezzare il consumo elettrico per il condizionamento grazie a un adeguato isolamento termico.

Ovviamente, lo spessore e la qualità dell’isolante giocano un ruolo cruciale nella protezione termica, ma seguendo le normative europee e italiane si può contare su un risparmio energetico sensibile. Aggiungendo le agevolazioni fiscali del Superbonus 110%, si presenta un’opportunità da valutare immediatamente, sia per ottimizzare gli oneri energetici sia per partecipare più attivamente alla transizione verso fonti rinnovabili, incrementando l’indipendenza energetica del Paese.

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