Avere acqua calda nella propria abitazione è fondamentale e negli ultimi tempi le persone sono sempre più orientate verso la scelta di uno scaldabagno elettrico, in quanto è un apparecchio in grado di riscaldare l’acqua in maniera efficiente e veloce e riesce a mantenerne la temperatura stabilmente. Anche l’installazione è molto semplice e veloce.
Però, nonostante sia la scelta di moltissime persone, lo scaldabagno elettrico desta sempre qualche preoccupazione in fatto di consumi. Molti infatti, quando si nomina questo apparecchio, riportano alla mente i vecchi modelli che avevano consumi altissimi e durata molto limitata e di conseguenza cominciano a covare dubbi e perplessità.
Ma la verità oggi è ben diversa dal passato. Infatti i modelli di scaldabagno elettrico moderni sono molto più funzionali, duraturi e sono in grado anche di garantire consumi più bassi. Ma quindi qual è il vero consumo di uno scaldabagno elettrico? E soprattutto cosa si può fare in termini di utilizzo per riuscire a risparmiare ancora di più? Vediamolo insieme nel dettaglio nei prossimi paragrafi.
Scaldabagno elettrico: come funziona e quanto consuma
Come intuibile dal nome stesso, lo scaldabagno elettrico riscalda l’acqua utilizzando l’elettricità ed è quindi perfettamente normale che uno volta installato un apparecchio del genere la bolletta dell’elettricità aumenti. A svolgere la trasformazione di elettricità in calore è la resistenza interna, che può portare l’acqua anche fino a 70 °C in dipendenza dal modello.
Una volta che l’acqua viene portata alla temperatura stabilita la resistenza si spegne e questo permette di risparmiare energia. Ma quando la temperatura dell’acqua scende tra gli 8 e i 10 °C questa si riattiva. Tale processo di verifica tutti i giorni più volte al giorno ed ecco perché c’è un consumo elettrico considerevole, ma questo problema può essere arginato.
Per esempio un metodo per poter risparmiare energia è quello di utilizzare il termostato in modo giusto. Infatti, settare una temperatura massima non troppo elevata ma adeguata alle esigenze della famiglia permette di non consumare troppa energia, dal momento che più è alta la temperatura che deve raggiungere l’acqua e più energia viene consumata.
Se vogliamo quantizzare in linea di massima a quanto ammonta questo consumo energetico, vediamo quali sono Kw consumati a seconda del tipo di scaldabagno che si sceglie e dei litri del suo serbatoio:
- Scaldabagno elettrico da 80 litri: questo tipo di scaldabagno è ideale per le famiglie poco numerose, con un massimo di 3 componenti ad esempio, e che non hanno una casa molto grande. Solitamente hanno un massimo di temperatura raggiungibile che è di 45 °C, per raggiungere la quale impiegano in media una potenza elettrica di 2000 W, consumando così 118,2 Kw.
- Scaldabagno elettrico da 50 litri: lo scaldabagno elettrico da 50 litri è scelto solitamente da coppie senza figli o da chi vive da solo, oppure vengono scelti per negozi o uffici dove il consumo di acqua calda è per forza di cose più limitato. Anche in questo caso si può scegliere una temperatura massima di 45 °C e stavolta la potenza richiesta sarà di 1600 W e il consumo sarà di 113,16 Kw al mese.
- Scaldabagno elettrico da 30 litri: questo è uno scaldabagno davvero molto piccolo, che quindi può essere scelto soltanto da chi vive da solo poiché altrimenti non produrre una quantità sufficiente di acqua calda. Considerando sempre una temperatura massima di 45 °C, la potenza utilizzata da questo scaldabagno elettrico sarà di circa 1200 W con un consumo nettamente più basso rispetto ai precedenti, ovvero di 47, 83 Kw al mese.
Come calcolare il consumo del proprio scaldabagno elettrico
Per poter capire come risparmiare sul consumo dello scaldabagno elettrico bisogna innanzitutto capire quanto effettivamente questo stia consumando. In realtà il calcolo è molto semplice e ci sono due modi per farlo:
- Accedendo al proprio menù utente si potrà trovare la quantità di watt che vengono consumati al giorno dalla resistenza del proprio scaldabagno elettrico. Basta poi prendere questo valore e moltiplicarlo per il prezzo di ogni Kw all’ora che si trova invece sulla propria bolletta elettrica e poi ancora moltiplicare per 30 il valore ottenuto. In questo modo si avrà il consumo elettrico mensile del proprio scaldabagno elettrico.
- Si può cercare il numero di watt consumati in un’ora dalla resistenza anche sul manuale d’uso. Questo numero andrà moltiplicato per il numero di ore in cui si tiene acceso lo scaldabagno ogni giorno, per poi moltiplicare ancora il risultato per il prezzo dei Kw all’ora che si trova, come già detto, sempre sulla bolletta.
Una volta controllato quale sia il vero consumo del proprio scaldino non ci si deve spaventare se il risultato risulta troppo alto, perché è un problema a cui c’è rimedio. Anzi, di rimedi ce ne sono davvero tanti e qui di seguito vedremo proprio quali sono i trucchi e le accortezze che aiutano a risparmia sul consumo dello scaldabagno elettrico.
Come utilizzare la meglio il proprio scaldabagno elettrico risparmiando sulla bolletta
Uno scaldabagno elettrico può essere un apparecchio estremamente conveniente e comodo da utilizzare se lo si adopera nel modo giusto. Ecco allora qualche consiglio per poterlo usare nel migliore dei modi e risparmiare.
- Connettere lo scaldino alla corrente elettrica soltanto quando lo si usa. Gli scaldabagni elettrici moderni non hanno bisogno di restare in funzione per molto tempo per riuscire a riscaldare l’acqua. Vien da sé quindi che non è necessario tenerli in corrente per tutto il giorno, soprattutto se si passa molto tempo fuori casa. Piuttosto è sufficiente collegarlo soltanto quando si ha bisogno dell’acqua calda, in modo tale che il processo di accensione e spegnimento della resistenza di cui parlavamo più sopra non avvenga troppe volte a vuoto.
- Utilizzo programmato. I modelli più moderni di scaldabagno elettrico sono dotati di timer. Questi dispositivi permettono di lasciare lo scaldino in corrente ma allo stesso tempo di programmarne accensione e spegnimento a seconda degli orari della routine propria e di tutti i membri della famiglia. In questo modo l’acqua sarà riscaldata soltanto quando ce ne sarà bisogno.
- La regolazione della temperatura. La maggior parte degli scaldabagni elettrici può portare l’acqua ad una temperatura massima di 70 °C. ma questa non è una temperatura utile per il fabbisogno di una normale famiglia che utilizza l’acqua calda, anzi la temperatura ideale è molto più bassa, aggirandosi infatti tra i 40 e i 45 °C. settando la temperatura massima a questi livelli decisamente più ragionevoli, il risparmio energetico sarà veramente significativo.
- Ottimizzare l’isolamento. Un problema degli scaldini elettrici vecchio stampo era la dispersione del calore. Adesso invece questi vengono realizzati in materiali in grado di garantire il giusto isolamento al serbatoio dell’acqua calda, in modo tale che questa resti tale il più a lungo possibile diminuendo così i cicli di riscaldamento. Se il proprio scaldabagno non è dotato di sistemi di isolamento adeguati, è possibile allora rivestire i tubi con un materiale isolante in modo da garantirsi comunque un buon risparmio energetico.
- Posizionare lo scaldabagno nel posto giusto. A proposito di dispersione del calore, gran parte di questo processo avviene proprio nel passaggio dell’acqua nei tubi. Se quindi si posiziona lo scaldabagno in vicinanza dei luoghi di utilizzo, ad esempio vicino alla doccia o al lavandino, questa dispersione di calore diminuisce e quindi si risparmia in bolletta.
- Scegliere uno scaldabagno a basso consumo. Uno dei metodi più efficaci per poter risparmiare sul proprio scaldino elettrico è quella di scegliere, al momento dell’acquisto, un modello A+++, ovvero quelli che sono a consumo più basso possibile.
È chiaro quindi che ci sono molti modi per poter risparmiare sulla bolletta dell’elettricità pur utilizzando uno scaldabagno elettrico. Ciò fa di questo apparecchio uno degli strumenti più apprezzati e utilizzati nelle nostre case, grazie anche al fatto che è molto semplice da installare e ha una altrettanto semplice manutenzione.