Crisi Energetica: cause, effetti e impatti sui risparmiatori

Il mondo sta affrontando una crisi energetica con un aumento costante dei prezzi del petrolio che si ripercuote sulle bollette del gas e dell’elettricità.

Indubbiamente, la crisi energetica globale è il risultato di una cascata di problemi affrontati da diversi Paesi nel corso degli anni. Infatti è riduttivo ricercare una sola causa, in quanto ci troviamo innanzi a un intreccio di concause.

Potremmo dire che la catena di eventi sia iniziata con la pandemia e il calo dei prezzi dell’energia all’ingrosso. Con l’impatto del Covid sul mondo e le restrizioni che hanno permesso il rallentamento della diffusione del virus, molte realtà industriali e commerciali hanno subìto uno stop. Così, l’utilizzo di gas ed elettricità si è ridotto drasticamente in tutti i Paesi, andando in contrasto con la sovrapproduzione da parte delle compagnie petrolifere e del gas.

Non solo l’Italia, ma anche Stati Uniti, Cina, Regno Unito, India e l’Europa intera sono solo alcuni tra i paesi più colpiti dalla crisi energetica.

Negli ultimi tempi, infatti, sono emerse diverse notizie di crisi energetica sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Pertanto chiedersi cosa abbia portato alla crisi energetica mondiale è il minimo che si possa fare.

Le ragioni di questa crisi energetica sono state indicate da molti esperti e racchiuse in temo quali appunto la pandemia, la transizione energetica, gli assetti geopolitici e così via.

Vediamo quindi insieme quali sono le cause della crisi energetica e quali le sue conseguenze sui risparmiatori.

Le principali cause della crisi energetica

Pandemia da Coronavirus

Come già accennato in apertura, la pandemia da COVID-19 ha ridotto la domanda globale di petrolio e di altre fonti energetiche. Lasciando un gap tra la bassa domanda e l’offerta che non si è subito adeguata a questo nuovo assetto.

Da qui c’è stato un calo dei prezzi dell’energia che ha però subito nel breve termine un improvviso shock. L’inatteso tasso di recupero dalla pandemia da parte del mondo ha infatti portato a un rapido aumento della domanda di energia, causando un’inflazione improvvisa.

L’improvvisa inflazione basata sulla domanda ha fatto raddoppiare i prezzi del carbone e del greggio quest’anno. Poiché le aziende e i Paesi stanno correndo per soddisfare l’aumento della domanda, lo scenario globale è stato influenzato negativamente dalla carenza di offerta e dai prezzi elevati, tant’è che in Italia si sta parlando di riaprire le centrali a carbone.

Cambiamento climatico

Le forti piogge registrate nell’Asia meridionale e sudorientale hanno reso difficile l’estrazione del carbone in paesi come l’India e la Cina, che stanno quindi affrontando la crisi del carbone.

In Europa, l’inverno più freddo ha acuito la crisi energetica, non solo per il maggior consumo. Ma anche perché le rigide condizioni invernali influenzano negativamente i sistemi di trasporto del gas in queste regioni, poiché la maggior parte del gas in Europa viene importato.

Transizione energetica

Anche se la transizione energetica non è una vera e propria causa della crisi energetica, rappresenta un elemento attuale che si inserisce in un quadro ben più ampio.

Il mondo sta cercando di orientarsi verso fonti di energia più sostenibili sebbene ci sia una forte resistenza che non vuole cambiare lo status quo, a danno dei cittadini e dell’ambiente.

Il fatto che molti Paesi hanno chiuso i loro giacimenti di carbone in vista di una ormai urgente transizione energetica, li ha resi meno capaci di rispondere alla crescente domanda di energia.

Inoltre, le fonti rinnovabili, come l’energia eolica e solare, richiedono infrastrutture e investimenti massicci. Questi hanno bisogno di tempo perché siano realizzate e oggi costituiscono ancora una percentuale troppo bassa rispetto alle fonti energetiche globali.

Un altro aspetto negativo è che le energie rinnovabili non dispongono di una soluzione di stoccaggio, a differenza del carbone e del gas naturale, e quindi non siamo ancora pronti per utilizzarle appieno.

Scenari geopolitici

Anche la geopolitica è un fattore che contribuisce ad aumentare le crisi in alcune regioni. Ad esempio, quando i Paesi dell’UE soffrono di una crisi energetica, la Russia interviene per aiutare. Ma questa volta la Russia non ha aumentato le forniture, forse una tattica per esercitare pressioni per accelerare l’approvazione del gasdotto Nord Stream 2.

Dall’inizio del conflitto Russia-Ucraina di febbraio, molte cose sono cambiate e le tensioni tra gli stati stanno generando un vero e proprio uso politico dell’energia.

Gli effetti della crisi energetica e impatto sui risparmiatori

I principali effetti della crisi energetica si intrecciando con le cause creando un terribile circolo vizioso.

Il primo, evidentissimo, effetto è legato ai prezzi delle utenze che per milioni di persone, italiani e non, stanno diventando impossibili da sostenere.

A parità di consumo, l’aumento dei prezzi delle materie prime sta creando degli importanti squilibri sul tessuto economico e sociale dei paesi. Molte imprese stanno chiudendo e tante altre si stanno indebitando per poter pagare i fornitori di luce e gas e proseguire con l’attività di produzione.

Lato famiglie, se lo scorso inverno è stato duro, quello che sta per arrivare sarà all’insegna di una vera e propria corsa al risparmio.

Molte persone infatti stanno cercando metodi per spendere meno, risparmiando energia dal freezer, cercando di ottimizzare il rendimento della caldaia. O con altre tecniche e soluzioni da attuare nella quotidianità domestica.

Ma non solo. Molte famiglie stanno tirando la cinghia e molte altre stanno cercando di risparmiare quanto più è possibile, perché l’attuale crisi energetica crea uno stato di incertezza e timore per il futuro. Di conseguenza, anche il desiderio di effettuare degli investimenti è frenato, creando così una lenta paralisi nel sistema economico.

Infine, va detto che se gli squilibri geopolitici sono stati concausa della crisi energetica, gli stessi sono da considerarsi anche effetti. Perché la corsa degli stati per trovare nuovi fornitori di energetica sta mutando frettolosamente creando tensioni, incertezza e aumenti di prezzi su scala globale.

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