Molte persone stanno cercando modi per risparmiare sull’energia con un bicigeneratore. L’obiettivo è mitigare il cambiamento climatico e migliorare l’efficienza energetica domestica. Scoprire come produrre energia elettrica in casa e decentralizzare la produzione di energia può aiutare per ridurre il nostro consumo personale di energia e l’impronta di carbonio.
Attrezzare la propria abitazione dotandosi di impianti solari, eolici e persino di generatori per biciclette può rendere la casa più efficiente, in quanto si fa meno affidamento sulla rete elettrica.
Anche nella provincia o nello stato più ecologico, con le energie rinnovabili, c’è comunque una quantità significativa di emissioni di gas serra dovute al consumo, perché anche gli impianti idroelettrici impattano sull’ambiente e rilasciano metano.
Se solo si analizzasse ogni nostra mossa o comportamento in termini di protezione dell’ambiente e di ripercussioni sul clima, si rimarrebbe scioccati.
Per questo motivo, quando ci si imbatte in un gadget tecnologico interessante e che può rappresentare un modo semplice per essere eco-compatibili, vale la pena parlarne.
Produrre energia elettrica in casa con un bicigeneratore sembra essere proprio ciò che ci voleva.
In questo modo si può aumentare l’indipendenza dalla rete elettrica e alleviare il senso di colpa delle persone che svolgono poco esercizio fisico.
Si tratta quindi di combattere il cambiamento climatico e impegnarsi per l’efficienza energetica, semplicemente pedalando per ricaricare i dispositivi o alimentare gli elettrodomestici.
Risparmiare energia con un bicigeneratore sembra una cosa nuova e fattibile per affrontare anche il caro bollette. Inoltre, sembra anche divertente!
Scopriamo quindi di più sul bicigeneratore e se funziona davvero per produrre energia domestica e risparmiare.
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Come funziona il generatore alimentato dalla bicicletta?
Nella pratica il bicigeneratore funziona in modo tale che quando si pedala, il movimento aziona un volano che fa girare un generatore e carica una batteria.
Nello specifico, l’energia cinetica che viene trasmessa al generatore si traduce poi in corrente di circa 12 volt. Ovviamente l’intensità e la tensione della corrente dipenderanno dalla velocità della pedalata.
Ma facendo una stima di base, possiamo dire che questa corrente può essere utilizzata per usi semplici come accendere delle lampadine.
In alternativa, questa energia può essere trasformata in corrente alternata a 220 volt mediante il collegamento della batteria a un inverter.
In questo modo si potranno alimentare anche piccoli elettrodomestici o device come smartphone e tablet. L’inverter è infatti dotato di una presa a cui si può collegare l’apparecchio da alimentare.
Una casa ad alta efficienza (che ad esempio utilizza la più virtuosa tecnologia LED) potrebbe soddisfare le sue esigenze di illuminazione e alimentazione di base.
Naturalmente sarebbero necessarie altre soluzioni per riscaldare l’acqua, cucinare e riscaldare in modo efficiente. Non a caso sono in tanti ad ingegnarsi su come riscaldare casa a costo zero. Ma generare l’energia per la propria illuminazione con un bicigeneratore potrebbe essere già un inizio!
Che obiettivi si vogliono raggiungere con questo bicigeneratore?
Gli ideatori del bicigeneratore affermano che questo particolare generatore vuole sfruttare l’energia meccanica creata dagli esseri umani. L’obiettivo? Risolvere due ordini di problemi: portare energia ai paesi in via di sviluppo e mitigare il cambiamento climatico.
Tutto richiede energia. L’energia è il grande equalizzatore
Afferma Manoj Bhargava, l’ideatore del bicigeneratore.
Questo perché, oggigiorno, oltre la metà della popolazione mondiale non ha accesso all’elettricità o lo ha per due o tre ore al giorno.
L’accesso all’energia pulita e gratuita consentirà alle comunità colpite dalla povertà non solo di illuminare le proprie case, ma anche di connettersi a Internet.
Secondo questo e altri imprenditori, inventori ed economisti, la ragione per cui la maggior parte dei poveri rimane tale è che non ha energia ed è tagliata fuori dalla rete.
Una bicicletta potrebbe potenzialmente fornire elettricità a un piccolo villaggio se ogni famiglia trascorresse un’ora al giorno pedalando sulla bicicletta. In un ambiente in cui l’energia è un bene più prezioso, è probabilmente facile trovare un ciclista disposto a farlo per più di qualche ora.
Tornando a noi, invece, nei nostri Paesi sviluppati, la bicicletta potrebbe essere utilizzata “semplicemente” per ridurre i costi energetici.
L’idea di alimentare la casa con un bicigeneratore si può concretizzare?
L’idea di produrre energia con un bicigeneratore sembra allettare in molti, ma ci si interroga sul fatto che questa possa davvero concretizzarsi.
Gli scettici a questa opzione dicono che sarebbe molto difficile alimentare una casa standard con un generatore di biciclette, visto il modo in cui divoriamo l’energia nelle nostre vite, e non hanno tutti i torti.
Certamente, però, se si ha una casa in grado di funzionare con una quantità di energia significativamente inferiore, un bicigeneratore potrebbe iniziare a fare la differenza.
Se analizzata nel dettaglio, la realtà è che la bicicletta è stata progettata per case molto piccole nelle zone rurali dell’India e l’utilizzo effettivo si limita ad alcune lampadine a basso consumo, all’uso occasionale di un piccolo ventilatore e alla ricarica di dispositivi portatili come i telefoni.
Facendo i conti: un’ora in bicicletta genera circa 0,11 kWh (più o meno, a seconda della velocità di pedalata, ma probabilmente non molto di più), mentre una casa media in Europa consuma 30 kWh al giorno. Quindi, un’ora in bicicletta fornisce solo uno scarso 0,4% dell’energia necessaria per 24 ore, o approssimativamente abbastanza per cinque minuti.
Con i dati alla mano, produrre energia con un bicigeneratore non sembra funzionare come ci si aspetta per lo stile di vita (e i consumi) di noi occidentali.