Energia da biomassa: scopri cos’è e se puoi usarla in casa

Generare energia da biomassa, una possibilità che in tanti non credono di poter sottovalutare di questi tempi.

Ma, cosa sono le biomasse?

Con il termine biomassa ci si riferisce ad un insieme di organismi animali o vegetali, presenti in un determinato ambiente. Come quello acquatico o terrestre.

Il concetto di biomassa, poi, viene sviluppato e trattato in modo differente a seconda del contesto in cui è inserito.

Le biomasse, infatti, sono particolarmente importanti in due diversi campi:

  1. quello ecologico
  2. quello delle energie rinnovabili

Rappresentano, quindi, una importante fonte di energia (di origine biotica) molto versatile.

Le biomasse utilizzabili ai fini energetici comprendono tutti quei materiali organici che possono essere adoperati e trasformati in combustibili. Solidi, liquidi o gassosi.

Inoltre, possiamo ricavarne elettricità e calore.

Le soluzioni per la casa che offre il mercato sono molteplici. Ma la tecnologia giusta va installata sempre in funzione delle dimensioni e delle caratteristiche dello spazio vissuto.

Iniziamo specificando che, sono biomasse:

  • tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione. Compresi i residui delle lavorazioni agricole e della silvicoltura;
  • gli scarti dei prodotti agro-alimentari destinati all’alimentazione umana o alla zootecnia;
  • i residui, non trattati chimicamente, dell’industria della lavorazione del legno e della carta;
  • tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani.

Per schematizzare il settore prendiamo in considerazione le tre principali filiere che lo rappresentano:

  • legno
  • agricoltura
  • scarti e rifiuti

                    Leggi anche: Produzione energia elettrica bruciando legna: è una scelta ecologica?

I combustibili solidi, liquidi o gassosi derivati da questi materiali (direttamente o in seguito a processi di trasformazione) vengono definiti biocombustibili.

Mentre qualsiasi forma di energia ottenuta con processi di conversione della biomassa è definita bio-energia.

Come utilizzare l’energia da biomassa in casa?

Essendo l’energia da biomassa considerata una fonte rinnovabile, chi la installa ha diritto a un sostegno economico da parte dello Stato.

Le opportunità principali sono due:

  • la detrazione fiscale dell’ecobonus
  • il contributo del conto termico.

Tra le possibilità offerte, per esempio, per riscaldare la propria abitazione grazie all’energia da biomassa, esistono tecnologie all’avanguardia.

La caldaia a biomassa è diventata una scelta classica. Consente di riscaldare tutta la casa, compresa l’acqua sanitaria. È compatibile con gli impianti a pavimento e integrabile con sistemi di solare termico.

Anche la stufa o il caminetto ad acqua, in case al di sotto dei 100 metri quadri, consentono di riscaldare tutta l’abitazione e l’acqua sanitaria.

In alternativa, rappresentano un ottimo sistema per integrare un impianto centralizzato tradizionale.

La stufa o il caminetto ad aria rappresentano una tipologia di impianto utile quando la necessità è quella di riscaldare un’unica stanza o un ambiente limitato.

La stufa a lento rilascio e ad accumulo è un apparecchio abbastanza voluminoso. Ma consente di accendere il fuoco una sola volta al giorno e funziona anche su volumi superiori a una stanza.

È in grado di immagazzinare il calore e rilasciarlo gradualmente.

Per i combustibili come legno, pellet, cippato…è fondamentale l’acquisto di materiale certificato e di qualità.

Non solo per garantire la migliore resa in termini di calore prodotto (a parità di materiale impiegato), ma anche per contenere l’impatto ambientale.

Perché le biomasse sono rinnovabili?

L’energia da biomassa è considerabile nella categoria delle fonti rinnovabili?

Si, perché la sua energia iniziale proviene dal sole. E la biomassa delle piante (o anche delle alghe) ricresce spontaneamente, in un lasso di tempo relativamente breve. 

Abbiamo detto che quando parliamo di biomasse ci riferiamo a elementi come i residui agricoli, gli scarti dell’industria del legno, fino ad arrivare ai rifiuti organici della raccolta differenziata.

Entra in gioco, quindi, il modello di economia circolare verso il quale transitiamo, lasciandoci alle spalle il modello lineare.

Nonostante questo, l’utilizzo di biomassa per la produzione di energia (sia elettrica sia termica) spesso divide i “pareri”.  

Per alcuni può essere una valida alternativa ai combustibili fossili, per altri non conviene né in termini di costi né in termini di emissioni di inquinanti atmosferici.

Sappiamo però che questo tipo di energia, nei paesi in via di sviluppo, ha assunto un ruolo di primo piano nel settore delle rinnovabili.

Nei paesi industrializzati, compresa l’Italia, l’utilizzo rimane alquanto limitato (anche se il trend è in crescita).

Dal rapporto Comuni Rinnovabili 2019, realizzato da Legambiente, si evince che nel nostro paese sono attivi 2.753 impianti a biogas e biomassa, per una produzione totale di 17.231.787 MWh.

Quindi la copertura è pari al 5,4% del fabbisogno nazionale. Le centrali a carbone coprono ancora più del doppio.

Comunque, le bioenergie, in particolare le biomasse solide (legna da ardere e pellet) utilizzate per il riscaldamento domestico, occupano il primo posto delle rinnovabili termiche. Quasi 8 mega tonnellate equivalenti di petrolio.

Il primato, per quanto riguarda il riscaldamento, resta quello di una fonte fossile: il gas naturale.

Come si ricava l’energia delle biomasse?

L’utilizzo dell’energia da biomassa presenta una grande variabilità in funzione dei tipi di materiali disponibili.

Nel tempo, sono state sviluppate molte tecnologie di conversione energetica.

Alcune possono considerarsi giunte ad un livello di sviluppo tale da consentirne l’utilizzo su scala industriale.

Quelle più recenti e molto complesse, necessitano di ulteriore sperimentazione al fine di aumentare i rendimenti e ridurre i costi di conversione energetica.

I processi utilizzati attualmente sono riconducibili a due categorie:

  • termochimica;
  • biochimica.

Entro questi processi si suddividono le tecnologie attualmente disponibili.

Ad eccezione della combustione diretta, le modalità di estrazione/utilizzo dell’energia da biomassa riguardano i pretrattamenti.

Mirati ad aumentare la resa termica e a sfruttare sino in fondo il materiale disponibile.

A migliorarne la praticità di trasporto ed impiego e le caratteristiche di stoccaggio oppure a ridurre residui dopo l’utilizzo.

La parola chiave, anche per l’energia da biomassa è: efficienza.

In questo senso l’innovazione tecnologica rimane un prezioso alleato. Per limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente e per rendere l’energia da biomassa un importante tassello nella transizione ecologica.

In Svizzera l’energia da biomassa è a impatto neutro sui parametri di CO2; quindi, è considerata sostenibile a tutti gli effetti.

È la seconda fonte rinnovabile maggiormente utilizzata dopo l’energia idroelettrica.

Produrre energia dalla biomassa, per loro significa sfruttare razionalmente, fino in fondo, i rifiuti organici e le materie prime locali.

Al contempo, permette di creare posti di lavoro in loco e di accrescere il valore aggiunto del territorio.

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