Guerra in Europa & Energia: impatti di oggi e cosa accadrà domani

La guerra in Europa è iniziata ufficialmente il 24 febbraio scorso, con l’invasione russa nei territori del Donbass, in Ucraina.

Anche questa guerra, come tutte, presenta degli effetti devastanti che colpiscono numerosi settori, non ultimo quello energetico.

Già dai primi giorni del conflitto, infatti, anche l’Italia ha iniziato a subire le ripercussioni di questo evento. Ma perché la nostra energia è legata a doppio nodo con questo conflitto europeo? Per diversi fattori. Tra questi, il più importante deriva dal ruolo giocato dalla Russia come fornitore energetico strategico.

A questo scopo i leader europei stanno discutendo su un progetto per l’indipendenza energetica dalla Russia entro il 2027.

A questo punto, ridurre ed efficientare l’utilizzo del gas diventa un obiettivo urgente. Tant’è che l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell ha evidenziato che, per la prima volta, la politica va nella stessa direzione delle esigenze climatiche.

Parlando della dipendenza energetica del nostro Paese, è bene sapere che l’Italia consuma più di 70 miliardi di metri cubi di gas l’anno, e circa il 40% del fabbisogno italiano di gas viene coperto dalla Russia.

Dati alla mano, non è difficile intuire come gli impatti di questa guerra sul settore energetico siano da non sottovalutare. Per quello che sta accadendo oggi e per quello che, con molta probabilità, accadrà domani.

Gli impatti attuali della guerra sull’energia

Il settore energetico è uno dei settori maggiormente coinvolti dagli eventi tragici che stanno avvenendo in Europa dallo scorso febbraio.

Nella guerra tra Russia e Ucraina, il ruolo di difensore dell’Ucraina giocato dall’Europa, Italia compresa, sta allargando gli effetti del conflitto. Gli Stati europei, infatti, si sono subito mossi schierandosi contro le azioni di attacco militare russe, reagendo con una serie di sanzioni a danno di Mosca.

Il governo del nostro Paese è allineato con l’operato europeo e, in un mondo ormai globale, le ripercussioni non si sono fatte attendere.

L’Europa è fortemente legata alle forniture di gas naturale e di petrolio da parte della Russia e il conflitto, con le conseguenti misure sanzionatorie, hanno già causato i primi effetti.

Il primo e più immediato è stato un aumento della spesa di energia elettrica e gas.

I primi mesi del 2022 hanno registrato un aumento delle bollette degli italiani del 55% per l’energia elettrica e del 42% per il gas. Tant’è che molte persone si chiedono se ci sono possibilità di produrre energia elettrica in casa.

Le cause sono diverse, come spesso accade per la spiegazione di fenomeni complessi, ma la scarsità delle forniture russe giocano un ruolo fondamentale.

Non solo caro bollette però. Gli italiani, già da inizi marzo, hanno iniziato a fare i conti con i prezzi alle stesse di benzina e diesel, che hanno superato i 2 € a litro.

Un costo così elevato di gas ed energia significa che tutti i settori dell’economia ne risentiranno. La filiera agricola per prima ha dato l’allarme per i costi elevati che gli agricoltori si ritrovano a sostenere, tra il gasolio agricolo dei trattori e la necessità di riscaldare le serre. E da qui, di conseguenza, si parte verso un caro spesa nei supermercati.

Ora, quali possono essere gli effetti nel lungo periodo?

Guerra europea ed energia: gli scenari futuri

Le sanzioni e le minacce tra tutti gli Stati coinvolti nel conflitto, più o meno direttamente, creano un clima di tensione sempre maggiore.

La Russia ha minacciato lo stop alle forniture di gas in caso di sanzioni sul petrolio e, anche se non si dovesse arrivare a tanto, ci si chiede quali potrebbero essere gli impatti futuri di questo evento sull’energia.

La fondazione ENI Enrico Mattei e i suoi ricercatori hanno realizzato uno studio sulle possibili evoluzioni del settore energetico italiano, dichiarando che nel peggiore dei casi gli italiani potrebbero dover assistere ad un razionamento del gas.

Lo studio si basa sull’ipotesi di stop alle forniture russe di gas da marzo 2022 e per i successivi 12 mesi.

Partendo dalla premessa che nel 2021 l’Italia ha ricevuto da Mosca 28,8 miliardi di metri cubi di gas (sui circa 70 consumati), lo studio avanza delle ipotesi.

Gli effetti sull’energia della guerra in Europa

Per evitare un collasso del sistema energetico italiano, il primo step è quello di prevedere altri Paesi fornitori di gas e aumentare l’import da quelli attuali.

La priorità è evitare interruzioni al sistema elettrico nazionale, assicurando in ogni modo la fruizione di energia elettrica. Questo pur considerando un aumento considerevole del prezzo della materia prima che è stimato fino a 100 euro per megawattora.

Sul fronte del gas, invece, l’Italia già da adesso sembra stia perdendo il treno delle rinnovabili, non considerando le nuove tecniche di produzione di energia e puntando sull’utilizzo delle centrali a carbone attualmente attive, che potrebbero vedere un ritorno al pieno regime.

Ovviamente questo non basterebbe, pertanto ci dovrà essere necessariamente uno sfruttamento più intenso di energie rinnovabili.

Queste misure e queste manovre avrebbero i loro impatti positivi sul fabbisogno energetico italiano, ma lascerebbero scoperti circa 9 o 10 miliardi di metri cubi di gas.

Dal lato delle imprese, le aziende maggiormente bisognose di energia farebbero fatica ad andare avanti senza contrazioni, a causa dei costi elevati non totalmente ribaltabili sui clienti.

Dal lato dei cittadini, invece, potrebbero rendersi necessarie misure di razionamento delle forniture.

Si tratterebbe di un effetto domino inevitabile volto a colpire tutti gli ambiti dell’economia italiana e che causerebbe una forte contrazione del PIL.

Non solo. L’economia non è l’unico ambito interessato dagli eventi.

La riapertura delle centrali a carbone porterebbe all’aumento delle emissioni di oltre 30 milioni di tonnellate rispetto ad una normale situazione di approvvigionamento di gas.

Per concludere

Dunque, cosa aspettarsi dal futuro? A livello globale si sono spezzati equilibri politici ed energetici che duravano da un’era. Da qui in avanti è davvero molto difficile immaginare quali potrebbero essere gli scenari futuri, ma una consapevolezza resta:

Oggi più che mai è necessario salvaguardare la propria spesa di energia e gas in casa. Il nostro consiglio è quello di partire dalla nostra guida per risparmiare energia elettrica in casa disponibile gratuitamente a questo link per tutti i nostri lettori!

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