Una spinta innovativa derivante in buona parte dalla transizione ecologica ha permesso di incrementare negli ultimi tempi varie forme di produzione di energia. Per questo ci si chiede quali sono le tecniche più giovani per produrre energia elettrica.
Magari a basso impatto ambientale!
Tra le più interessanti produzioni alternative di energia elettrica nel mondo, c’è anche un importante contributo italiano.
Dalla svizzera arriva una start up che propone droni eolici. È della Twingtec la brillante idea di concepire una centrale eolica costituita da droni. Che sarebbero capaci di produrre energia elettrica proprio sfruttando la robotica e la trasmissione senza fili.
Il progetto è stato presentato all’Expo 2017, aveva come titolo “Energia del Futuro”.
Quello che si prevede è di utilizzare i droni per sfruttare le correnti ad alta quota. Quindi la forza del vento dove non è ancora stato possibile catturarla con le normali centrali eoliche. Che ovviamente sono dotate di una strumentazione standard.
Ci si chiede quali sono le tecniche più giovani per produrre energia elettrica e la risposta è: Treno solare!
Il primo treno alimentato interamente dall’energia del sole. Di proprietà della Byron Bay Railroad Company.
È un treno in grado di trasportare fino a 100 persone e percorrere tratte di 3 km nella zona del Galles del Sud.
L’idea è arrivata da Brian Flannery. Si tratta di un veicolo che consentirebbe di azzerare le emissioni inquinanti, grazie al rivestimento di moduli fotovoltaici. Particolarmente flessibili e leggeri, anche perché hanno dovuto adattarli su un vecchio treno del 1949.
Per ora è in grado di percorrere solo brevi distanze, ma possiamo già parlare di una vera e propria rivoluzione.
Giovani batterie per produrre energia
Dall’altra parte dell’oceano (America) proviene, invece, la batteria in vetro.
L’invenzione è scaturita da un professore universitario del Texas, John B. Goodenough. Questa batteria è promettente e potrebbe addirittura prendere il posto di quella agli ioni di litio.
Funziona attraverso un elettrolita in vetro, rivestito di litio. La capacità è ben tre volte superiore rispetto alle batterie comunemente utilizzate negli smartphone o nei tablet. In più, assicura una ricarica veloce, costi di produzione molto ridotti e una durata maggiore nel tempo.
In fase di sperimentazione, è stata giudicata come uno strumento estremamente sicuro
Si auspica pertanto che possa diventare la soluzione ideale per alimentare le auto.
A quanto pare, parlando di quali sono le tecniche più giovani per produrre energia elettrica, andiamo a scoprire moltissime fonti di energia inaspettate.
Quasi tutto, infatti, funziona attraverso l’elettricità.
Un tempo, più che altro, utilizzavamo l’energia elettrica proveniente da combustibili fossili. Oggi si tenta di sfruttare il più possibile le fonti di energia rinnovabile. Anche perché sono pulite e risultano accessibili a tutti.
Per la produzione di energia sono stati utilizzati, nel tempo, diversi materiali e metodi. Prima di ogni altro materiale, è stato sfruttato il legno, poi si è passati al carbone.
Oggi esistono svariati metodi ed elementi alternativi per produrre energia. Fino a poco tempo fa non avremmo mai immaginato di poterlo fare grazie al nostro corpo.
Nei Paesi Bassi, invece, è stato sviluppato un metodo che sfrutta l’energia cinetica. Quella proveniente da gruppi di persone, poi trasformata in elettricità.
L’elemento alternativo applicato in questo caso è l’invenzione di speciali pavimenti. Speciali perché hanno la capacità di incamerare energia direttamente dal passaggio dei piedi. Naturalmente, più si “balla”, più viene creata elettricità.
Le tecniche più giovani per produrre energia elettrica in Europa
A Londra un sindaco ha avuto un’intuizione alquanto bizzarra. Ma funzionale! Utilizzando il corpo umano.
L’idea è quella di trasformare l’eccesso di calore prodotto dalla folla della metropolitana, in una fonte per riscaldare l’acqua delle abitazioni londinesi.
L’iniziativa è stata presa a modello anche da Parigi e Stoccolma, dove sono al vaglio proposte simili.
Alcuni ricercatori dell’Università di Bath, nelle vicinanze, hanno scoperto che i fondi di caffè potrebbero diventare la fonte perfetta per realizzare biocarburante. Un metodo molto particolare, ma che produrrebbe energia a costo zero.
L’idea che è stata messa in pratica negli ultimi anni, riguarda la produzione di biogas. Secondo alcune stime, per ogni tonnellata di fondi di caffè è possibile ottenere una produzione di circa 600 KWh.
Anche il mare offre diverse “sorgenti” per la produzione di energia.
Una novità arriva dalle meduse. Organismi che contengono una proteina molto particolare, chiamata Green Fluorescent Protein (GFP). Quindi è fluorescente verde, ma soprattutto, può essere utilizzata per la produzione di energia!
È stato scoperto che una goccia di GFP collocata in un circuito di silicio, poi esposto a luce ultravioletta, provoca il movimento degli elettroni nel circuito.
Dunque, la produzione di energia elettrica.
In Svezia invece, alcune idee sono nate per dare risvolto positivo ad una situazione poco piacevole.
Nel 2006 sono stati confiscati ben 700.000 litri di alcol di contrabbando che è stato trasformato in biogas e utilizzato per alimentare una centrale elettrica, camion, autobus e anche un treno.
Un ulteriore esempio è quello dell’eolico offshore. Galleggia sulle acque oceaniche, ancorato al fondale.
È il primo impianto eolico commerciale al mondo, inaugurato da Nicola Sturgeon, il primo Ministro scozzese. Si tratta di cinque enormi turbine eoliche galleggianti e si trova a Peterhead. Può produrre 30 MW di energia soddisfacendo il fabbisogno di circa 20.000 famiglie.
E in Italia?
L’ultima di questo elenco, tra le più giovani invenzioni degne di nota, è quella di Emiliano Cecchini.
Laureato in fisica e diventato famoso per aver inventato il primo sistema di distribuzione di idrogeno ad Arezzo. Sua città natale.
L’intuizione riguarda la creazione di un cubo in grado di produrre energia elettrica rinnovabile e acqua pulita. Al costo di pochi centesimi.
Si chiama OffGrid Box, misura due metri per lato ed è una semplice scatola autonoma.
Infatti, è distaccata dalla rete elettrica ma capace di autoprodurre corrente ed acqua, sfruttando il sole e la pioggia.
Questo momento rappresenta l’inizio. Si inizia a comprendere quali sono le tecniche più giovani per produrre energia elettrica e quali le ricerche sui nuovi materiali a sostegno.