Da diversi mesi, l’aumento dei costi di energia elettrica e gas sta impattando fortemente sia le famiglie che le imprese.
Per fronteggiare questa situazione e contribuire alla lotta contro l’inquinamento energetico, sta emergendo la tendenza verso un approccio green nelle comunità energetiche.
Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un modello di consumo condiviso di energia tra aziende, mirato a ridurre spese e consumi.
Questa soluzione promette non solo un risparmio economico ma anche una diminuzione delle emissioni di CO2, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili.
In Italia, le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono regolate per la prima volta dal Decreto Milleproroghe 162/2019 e sono strutturate come cooperative o associazioni non riconosciute.
Approfondiamo il modo in cui le aziende stanno affrontando il problema del caro energia attraverso un progetto innovativo in Emilia Romagna.
La green economy delle comunità energetiche dell’appennino
L’iniziativa delle comunità energetiche rinnovabili dell’Appennino è stata lanciata a Bologna dalla CNA.
L’obiettivo è creare impianti energetici condivisi per l’autoconsumo delle aziende partecipanti.
Un aspetto distintivo di questi impianti è l’uso innovativo di risorse naturali come il vento e i corsi d’acqua per generare energia pulita.
Questo progetto ha due scopi principali: proteggere dall’aumento dei costi energetici e promuovere la sostenibilità ambientale.
Il finanziamento per l’Appennino Green Economy proviene dal PNRR, sostenendo così la transizione ecologica.
Le CNA di Bologna e Toscana, con il supporto di CNA Emilia-Romagna, hanno collaborato per questa iniziativa.
La risposta positiva della regione ha mostrato un forte interesse verso le comunità energetiche, nonostante le incertezze economiche e la crisi energetica attuale.
Il Ministero della Transizione ecologica, istituito in Italia nel 2021, sottolinea l’importanza di un impegno verso la sostenibilità ambientale.
Approfondimento
Come funziona l’Appennino Green Economy
I responsabili delle CNA coinvolti nel progetto enfatizzano l’importanza di collaborazione e autoconsumo.
La creazione di reti di aziende che generano e consumano energia verde localmente è fondamentale per affrontare la crisi energetica.
La geografia dell’Appennino favorisce la produzione di energia pulita, grazie alle sue risorse idriche ed eoliche.
Gli step del progetto Appennino Green Economy
Lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili dell’Appennino segue diversi passaggi cruciali.
Il primo passo consiste nell’analizzare l’interesse delle imprese locali. Grazie a un’indagine iniziale condotta dalle CNA, si è constatato un forte interesse regionale per un’iniziativa del genere.
Successivamente, è necessario raccogliere un’espressione di interesse concreta da parte delle imprese, attraverso un questionario specifico inviato dalle CNA.
Il passo successivo coinvolge aziende con expertise specifiche nella produzione di energia, quali costruttori di impianti idraulici, eolici, fotovoltaici o aziende specializzate nel riciclo dei materiali di scarto.
Queste aziende vengono interpellate per valutare la loro disponibilità a contribuire con la loro esperienza e tecnologia.
Il terzo passaggio prevede la formazione di una rete tra le aziende interessate, valutando il contributo che ciascuna può offrire e procedendo alla stesura di un piano operativo concreto.
Questo piano considera gli investimenti che le aziende sono disposte a fare per l’auto-produzione e l’auto-consumo di energia.
Infine, si coinvolgono istituzioni e enti locali per ottenere finanziamenti e supporto, presentando il progetto come un’opportunità per promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale.