Avere una colonnina che ricarica l’auto elettrica a casa non è un’operazione così complicata. E neppure dispendiosa!
Innanzitutto, per “colonnina di ricarica” si intende un dispositivo che è stato appositamente pensato per alimentare le batterie delle vetture ad emissioni zero. In altre parole, si tratta dell’analogo elettrico delle postazioni di rifornimento carburante per i motori termici.
Solitamente si possono trovare installate sul bordo stradale, in concomitanza dei parcheggi auto, ma per quelle domestiche le dimensioni sono decisamente più contenute. In effetti, quando si parla di colonnine di ricarica, quelle a cui si pensa sono proprio gli impianti installati sulle strade pubbliche, gestiti quasi sempre da grandi multinazionali.
E non tutti sono a conoscenza della possibilità di installare colonnine private.
Per esempio, oltre a quelle per le abitazioni unifamiliari, si può scegliere di installarle mettendole a disposizione di tutti i condomini di un palazzo.
Quanto costa una colonnina di ricarica auto elettrica a casa?
Una domanda frequente rispetto alla colonnina di ricarica per auto elettrica in casa è: “quanto mi costa?” Naturalmente non esiste una spesa fissa.
Anche perché, l’auto elettrica va considerata alla stregua di un comune elettrodomestico, a seconda del suo consumo.
Il costo di una ricarica dipende dalla tariffa applicata dal fornitore dell’energia domestica. Infatti, per l’energia che si consuma ricaricando un veicolo elettrico, viene applicata la stessa tariffa dei consumi domestici.
Per questo è opportuno scegliere un’offerta conveniente, che tenga in considerazione questa esigenza. Scegliendo l’offerta giusta, quindi, si terrà conto anche degli orari in cui più frequentemente avviene la ricarica.
Le offerte consentono senza alcun dubbio di massimizzare i vantaggi. Grazie all’ampia disponibilità di personalizzazioni che potrebbero soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente.
I costi di ricarica, comunque, possono essere ridotti sensibilmente rispetto all’utilizzo delle colonnine pubbliche. Soprattutto se si possiede un impianto fotovoltaico.
In questo caso si beneficia della “propria” energia per ricaricare l’auto e si riduce l’inquinamento domestico.
Questi sistemi di autoproduzione rendono la mobilità elettrica ancor più conveniente permettendo di ricaricare l’auto in corrente alternata.
Per ottimizzare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico è possibile optare per colonnine elettriche in grado di regolare in modo automatico la potenza di ricarica necessaria per il veicolo. Così da evitare inutili sprechi e risparmiare sulla bolletta.
In questo caso il sistema dovrà essere dotato di adeguati dispositivi di misurazione dei consumi. Estesi anche all’impianto fotovoltaico, se presente, oltre che alle utenze domestiche.
Installazione della colonnina di ricarica per l’auto elettrica in casa
Qua c’è da fare una specifica, infatti ci sono due tipologie principali di dispositivi:
- Wallbox: punti d’accesso a muro, installati sulle pareti interne del garage o esterne all’abitazione. Pensati per il collegamento diretto delle vetture;
- Colonnine da posteggio: predisposte nei giardini, soluzione popolare a livello condominiale.
La colonnina che ricarica l’auto elettrica in casa, comunque sia, viene installata da aziende specializzate.
In particolare, i fornitori di energia lavorano per fare in modo di adeguare l’impianto presente e per l’installazione dei punti d’accesso. La società preposta fornirà la soluzione più indicata per le esigenze del cliente.
Per esempio, potrebbero proporre la classica presa monofasica da 3 kW. Oppure la wallbox da 7.4 o la colonnina vera e propria fino a 22 kW.
Infine, gli esperti, si occuperanno anche dell’adeguamento contrattuale e tariffario per la bolletta elettrica.
A livello pratico, potrebbero essere necessari lavori di muratura e cablaggio.
Si tratterà di piccoli scavi per posizionare i condotti e i cavi che alimenteranno la colonnina. Oltre alla possibile sostituzione di contatori e quadri elettrici domestici.
Il collegamento alla vettura, per la ricarica, avviene tramite un apposito cavo.
Questo, solitamente, viene messo a disposizione dal produttore dell’automobile, insieme ai tempi di recupero della piena autonomia. Che sono variabili.
Molto dipende dalla potenza erogata dalla colonnina, ma soprattutto dalla compatibilità con il veicolo a propria disposizione.
Una delle cose da tenere presente, infatti, è la massima potenza erogabile.
Per esempio, la colonnina che ricarica l’auto elettrica in casa, sottoforma di wallbox, viene collegata al normale impianto domestico. Ovvero quello da 3 kW.
In questo caso, potrebbero rendersi necessarie 5-6 ore di collegamento per poter recuperare l’autonomia perduta della vettura.
Comunque, molti operatori energetici offrono soluzioni fino a 7.4 kW, che consentono un processo di carica attorno alle 2-3 ore.
Colonnina di ricarica per l’auto elettrica in condominio
Anche le colonnine condominiali possono arrivare a supportare la carica veloce. Ma tramite un adeguamento dell’impianto.
La capacità massima solitamente erogata è di 22 kW. A volte questo tipo di colonnine viene installata anche presso villette unifamiliari o bifamiliari.
La normativa vigente non prescrive l’obbligo di avere una wall-box o una colonnina. Dunque, nulla impedisce di caricare sia pure molto più lentamente, con una normale presa di corrente domestica.
Che sia la wall-box o la più normale colonnina, entrambe consentono di effettuare un rifornimento molto più intelligente e sicuro.
È la scelta consigliata! Semplicemente perché queste sono in grado di assorbire il massimo della potenza consentita.
Naturalmente esiste la possibilità di accedere ad incentivi per l’acquisto di una wallbox. Ma a differenza degli incentivi erogati per le vetture green al momento dell’acquisto, seguono il percorso del credito d’imposta.
Ovvero, danno diritto a uno sconto fiscale del 50% sul costo dell’intervento, recuperabile in 10 anni in dichiarazione dei redditi.
Per la colonnina di ricarica auto elettrica a casa, non c’è bisogno di cambiare contatore.
L’auto elettrica si può collegare al contatore già esistente, come avviene per ogni altra utenza domestica.
Non serve nessuna contabilizzazione separata né autorizzazioni da parte del gestore di rete.
Qualora dovessero sorgere esigenze diverse, per esempio se la potenza non fosse sufficiente per caricare il veicolo, bisogna procedere alla normale richiesta di aumento di potenza del contatore.
Si riesce a ricaricare l’auto elettrica a casa?
La maggior parte degli italiani riesce a soddisfare l’esigenza della ricarica dell’auto elettrica con 3 kW.
Il raddoppio delle utenze per ricaricare il veicolo, invece, comporta un notevole sovrapprezzo. In quanto si rischia di incorrere nella maggiorazione dei costi per la parte fissa e non a consumo.
In genere non servono autorizzazioni per l’installazione. Ma non mancano eccezioni.
Alcuni Comuni, infatti, interpretano le normative in modo molto restrittivo.
Pretendendo che l’intervento sia corredato da una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) quando comporta un aumento della potenza contrattuale.
In questo caso il costo della pratica riduce i vantaggi dell’incentivo.
Per non correre rischi, dunque, è sempre meglio affidarsi a un tecnico qualificato. Di solito i tecnici conoscono bene tutte le procedure a livello comunale.
Infine, bisogna dire che tramite wallbox il tempo di ricarica si riduce in maniera sensibile.
Perché la centralina riesce a dialogare con il veicolo, regolando automaticamente la quantità di corrente da erogare. Senza far saltare il contatore elettrico.
Sul mercato esistono diversi tipi di wallbox, alcune in grado di regolare automaticamente il flusso in base agli assorbimenti della casa.
Oppure collegandoli all’impianto fotovoltaico per beneficiare dell’energia solare.
La wallbox è uno strumento utile anche se si vive in un condominio e non si ha a disposizione un box privato.
In questo caso bisogna premunirsi di far approvare la sua installazione tramite un’assemblea condominiale.
In caso di mancata approvazione, il soggetto interessato può ugualmente provvedere all’installazione, ma esclusivamente a sue spese.