Considerate come “abitazioni del domani” le case a basso consumo energetico rappresentano un trend in crescita nelle costruzioni moderne. L’80% del consumo energetico domestico è destinato al riscaldamento, seguito da un 12% per l’acqua calda, il 5% va agli elettrodomestici e all’illuminazione, mentre il 3% è utilizzato per cucinare.
Case a basso consumo
La riduzione dei consumi energetici è un obiettivo comune a molti, con il duplice fine di economizzare e salvaguardare l’ambiente.
Le abitazioni costruite prima del 1991 non rispettano le normative moderne sul risparmio energetico. È quindi essenziale considerare interventi per migliorare l’isolamento termico, specialmente in considerazione delle agevolazioni fiscali previste per il 2017.
Edifici eretti tra il 1991 e il 2006 sono già in linea con le normative di quel tempo sul risparmio energetico, ma con tecnologie ormai datate. Aggiornamenti e miglioramenti sono quindi spesso necessari.
Per chi possiede un impianto di riscaldamento autonomo, la sostituzione di un impianto obsoleto con una caldaia a condensazione di alta efficienza può comportare un risparmio annuo significativo, e per il 2017 è prevista una detrazione fiscale del 65%.
Per avere un quadro chiaro dell’efficienza energetica della propria abitazione, si raccomanda la redazione di un APE (Attestato di Prestazione Energetica), un documento che dettaglia lo stato energetico dell’immobile e che è fondamentale in caso di vendita o ristrutturazione.
Qual è il vantaggio di avere una casa a basso consumo?
Una casa efficiente dal punto di vista energetico non solo permette un considerevole risparmio nei consumi, ma aumenta anche il suo valore di mercato, rendendola più attrattiva rispetto a immobili meno efficienti.
Secondo il DLgs N.192, in futuro ogni abitazione dovrà essere dotata di un Certificato Energetico, un documento che evidenzia i consumi energetici e che sarà necessario per qualsiasi operazione immobiliare.
Un immobile con bassi consumi energetici, un futuro investimento di valore
Gli edifici sono classificati in diverse categorie energetiche (A,B,C,D,E,F,G), con un punteggio da 1 a 10, dove la classe A rappresenta il massimo dell’efficienza.
Il costo per il riscaldamento di una casa indipendente di 120mq varia significativamente in base alla classe energetica e alla zona climatica. Una classe energetica elevata può portare a un notevole risparmio sui costi di riscaldamento.
Classificazione Energetica degli Edifici | Costo Riscaldamento – Alpi | Costo Riscaldamento – Pianura Padana | Costo Riscaldamento – Italia Centrale | Costo Riscaldamento – Isole |
Classe A (Ottimale) | 123€ (Minimo) | 123€ (Minimo) | 137€ | 140€ |
Classe B (Eccellente) | 246€ | 246€ | 273€ | 279€ |
Classe C (Buona) | 492€ | 492€ | 546€ | 558€ |
Classe D (Sufficiente) | 738€ | 738€ | 819€ | 837€ |
Classe E (Inferiore) | 984€ | 984€ | 1.092€ | 1.116€ |
Classe F (Scarso) | 1.292€ | 1.292€ | 1.433€ | — |
Classe G (Inadeguata) | 1.722€ (Massimo) | 1.722€ (Massimo) | — | — |
Desideri un’abitazione a basso consumo energetico?
Sebbene rendere un’abitazione energeticamente efficiente possa richiedere un investimento iniziale, esistono numerosi accorgimenti economici e immediatamente applicabili per ridurre i consumi.